Limbo su PSN Opzioni

[PhantomEdo]

Poco fa ho notato sul PS Blog Americano che parlano dell'arrivo su PSN di questo gioco, Limbo, per PS3...
Ma sbaglio o era un'esclusiva XBOX? E in cosa consiste? Ed è bello?
Dal video di presentazione sembra essere un gioco di paura...

[Fattanz]

Verrebbe da chiedermi perchè, alla Microsoft, sono così IDIOTI da spendere soldi per progetti sui quali non mettono poi clausole di esclusività.

Già Castle Crashers e Braid ebbero un destino simile, in ambito grandi developer hanno perso o Bizarre, Bungie e Bioware con le quali avevano un rapporto privilegiato, si stanno giocando tutti i motivi per prefeire 360 a Ps3, bah.


Sul gioco, non voglio sentire fregnacce sul prezzo, sulla longevità o similia:
Avete speso decine e decine di euro per Killzone, Crysis, Uncharted, Resistance, Final Fantasy, COD, Battlefield, Monster Hunter e Halo, li avete elogiati in maniera sperticata, ci avete buttato sopra centinaia di ore, avete litigato e fomentato Console War su di loro.
Avete sbagliato tutto.

Fosse per me, farei promulgare un editto per il quale chiunque non abbia giocato a Limbo venga bannato da qua.

E guarda un pò, in piena crisi d'autoreferenzialità posto quell'aborto di recensione che scrissi per Gbarl:

Limbo


Limbo è oscurità, angoscia, terrore ed orrore.
Limbo è la ricerca della sorellina smarrita, ma è in realtà un pretesto per un viaggio cupo fra foreste e rovine di una decadente e crepuscolare civiltà industriale, ove si affrontano dapprima paure infantili e poi angoscie puramente adulte in un contiuum, lineare ma stratificato, totalmente rivolto al coinvolgimento emotivo del giocaotre.
Impersonare un bambino è, senza tema di smentita, potente rafforzativo dell'intentio auctoris in cui si prende il comune credere dell'innocenza infantile e lo si fa a pezzi, attraverso una narrazione veicolata attraverso le meccaniche di gioco, ove è quello che si fa che racconta e non tanto quello che si vede.
Un Kratos qualunque come protagonista avrebbe reso il tutto meno d'impatto e disturbante, qui si pone la violenza come rimedio alla violenza, versare il sangue altrui per non versare il proprio e, similmente al Lindqvistiano "Lasciami Entrare", il porre un fanciullo quale riferimento per il fruitore produce effetti di sicura resa.
Le interpretazioni per il titolo Playdead sono varie(in particolar modo per il finale), ma è certamente presente una componente di crescita del protagonista/giocatore(inscindibili) per la quale le insidie del percorso vanno affrontate con risolutezza, costringendo più volte a riflessioni che si perpetueranno anche a console spenta.
Limbo coinvolge, rapisce e mette in discussione, noi e le nostre concezioni obbligandoci a forti prese di coscienza, lecito o non lecito?

Il titolo Playdead soffre il tentare di classificarlo:lo si potrebbe definire Action/Platform Puzzle-oriented, ma ritengo che un nome dica più di tutto:"Another World".
E' infatti nella scia della concezione Chahiana sviluppatasi ad inizio anni 90 che si inserisce Limbo, spariscono punteggi e vite in favore di un approccio per forza di cose ragionato, una strada porta al successo, qualunque deviazione è morte.
Morte che è protagonista, sia per la crudità con la quale viene somministrata, sia perchè strumento pedagogico per la comprensione di gioco ed enigmi:mi approprio della definizione che Liliana di Retrogamer.it ha coniato per l'occasione:Trial and Death.
Più volte ci sarà impossibile far nostri i meccanismi di ogni rompicapo proposto senza prima perire nel tentare di sbrogliarli, vedere quando la morte colpisce per analizzare, ragionare e capire come evitarla:approccio antico ma non inefficace nè frustrante, bensì sfida a tratti ardua ma quasi sempre onesta una volta metabolizzate le regole generali, a memoria ravviso solo un salto al buio piuttosto guidato dalla sorte.
In Limbo si usano pochi tasti ed azioni, ma sono ampiamente sufficenti a permettere interazioni variegate e mai fotocopiate, richiedendo più applicazione mentale che ginnastica per dita restituendo più volte, sia in caso di riuscita o meno, input emozionali di forte impatto sul giocatore.

Il cercare di coinvolgere psiche e sfera emotiva del fruitore riguarda anche l'aspetto tecnico:partendo dal cinema espressionista tedesco(i cui rimandi si trovano anche nel disegno delle strutture industriali), Playdead ha creato un mondo 2d in totale bianco e nero(presente anche un leggero effetto di pellicola rovinata quale rafforzativo), a prima vista semplice ma in realtà assai curato e dettagliato, dove fonti di luce e di ombra rivestono un ruolo primario nella costruzione di un'atmosfera cupa ed orrorifica, in cui l'inquietudine è protagonista anche grazie alla costante simbologia della paura presente.
Menzione particolare per le scene di morte del protagonista:crude e spietate malgrado l'assenza del rosso del sangue, sapranno disturbare forse come mai si è visto nel medium videogioco.
La costruzione sonora è totalmente delegata agli effetti(non esiste musica) pensati e realizzati, anche questi, per avere forte presa emotiva:il ronzio degli insetti, lo stridio delle seghe circolari, il rumore delle scariche elettriche sono stilettate per le orecchie e brividi per la pelle.

Limbo è stato creato con l'obbiettivo di colpire, disturbare e rapire, ogni elemento si muove in quella direzione riuscendo a sfruttare molto bene le potenzialità del medium videogioco ponendosi come metro di paragone per molte produzioni a venire.
Certamente è un titolo che ha fatto discutere:osannato da alcuni, affossato da altri ha, a mio parere, l'indubbio pregio di coinvolgere(in negativo e in positivo)meritandosi quindi una partita da chiunque abbia la possibilità di giocarlo.
E' corto, caro se raffrontato ad altri Live Arcade, per taluni forse difficilmente digeribile e magari non rifinitissimo come il suo maestro Another World o (sempre miglior gioco di questa generazione)Braid, ma certamente non lascia indifferenti.
E ditemi voi, cosa ricercate in un'opera se non coinvolgimento?