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Messaggi: 1,366 Iscritto il: Sun 3 March 2013 - 18:53 Da: Bologna (via Calabria) Utente Nr.: 13,870 ![]() kieriko87 ![]() Feedback: 0 (0%) ![]() |
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#1
![]() ![]() Eccoci al secondo appuntamento con Agorà! Oggi, e per i prossimi quindici giorni, si parlerà di DLC. Downloadable Contents CITAZIONE Qualunque persona si definisca o si accosti al termine "gamer" o, se preferite, videogiocatore, saprà sicuramente cosa si intende con il termine DLC. Per tutti gli altri, DLC sta per downloadable content(s), ossia contenuto scaricabile (o contenuto aggiuntivo): un contenuto che non è rilasciato pubblicamente al momento della release di un determinato titolo, e che viene offerto, gratis o a pagamento, nei giorni, nelle settimane e nei mesi successivi alla release del gioco. Nello specifico, a seconda del gioco per cui viene rilasciato, un DLC può essere una mappa o un tracciato aggiuntivi, un brano musicale, nuovi personaggi, set di armi, addirittura pezzi di trama fondamentali per portare a termine un gioco e altro ancora. In ambito console il primo servizio di DLCs, intesi come aggiunte di gioco, è quello che nel lontano 1998 venne offerto da Sega per la propria home console Dreamcast; ma per vedere il primo servizio completo, avente numeri notevoli in termini di diffusione, bisognerà attendere l'arrivo del Marketplace di Microsoft con Xbox nel 2002. Oggi i DLCs sono enormemente diffusi, e quello che una volta sembrava un fenomeno indirizzato a rimanere di nicchia, un semplice "di più" in aggiunta ad alcuni giochi, oggi è diventato un pezzo fondamentale del mercato videoludico, raggiungendo picchi di diffusione pari alla diffusione dei videogiochi stessi, un elemento destinato a far parte di questa industria a lungo, impostando nuovi standard. Un cambiamento notevole, che in pochi sarebbero riusciti a profetizzare, e che sicuramente dipende dalla diffusione delle connesioni internet a banda larga, dal basso costo di produzione di un contenuto digitale rispetto ad un contenuto su supporto fisico, e dall'indubbio vantaggio di avere elementi aggiuntivi che possano allungare l'esperienza di gioco di titoli ormai sempre più corti. Eppure, nonostante la grande diffusione ed altri elementi sicuramente positivi, non si può dire che questo trend faccia sempre la gioia dei videogiocatori: ad oggi, infatti, i DLC vengono aspramente criticati da una grossa parte di utenti, per alcune ragioni che, in prospettiva, è impossibile non prendere in considerazione. È forse superfluo ricordare che DLC è ormai sinonimo di costo: se in passato i contenuti aggiuntivi messi a disposizione erano spesso gratuiti o dal costo molto contenuto, oggi sono sempre meno i contenuti offerti gratuitamente e sempre di più quelli che sono ottenibili solamente tramite l'acquisto, spesso a prezzi non proprio economici. L'aspetto economico va valutato soprattutto quando il DLC diventa una forma vera e propria di mercato, come quando accade con le microtransazioni in-game: vale a dire la possibilità di acquistare oggetti di gioco, o sbloccarne i livelli successivi, spendendo denaro reale; pratica sempre più diffusa anche tra software house di rilievo. Un altro risvolto da considerare, eredità di un retaggio passato che forse andrebbe rivisto sotto un'altra luce, è che molti DLC non sono affatto DLC: quello che dovrebbe essere appunto un contenuto scaricabile è sovente già contenuto sul disco di gioco, e quella che l'utente va ad acquistare è solo la key che sbloccherà quel contenuto permettendone l'utilizzo. Sottigliezze, probabilmente, che però permettono di passare a quello che, secondo il punto di vista di chi vi scrive, è il problema più evidente e che, in larga parte, fa riconsiderare la gestione e l'utilità dei contenuti scaricabili: troppo di frequente le software house includono nei vari dlcs parti di gioco che erano originariamente pensate per far parte del gioco stesso al momento del lancio, con la risultante che, spesso, il giocatore è "costretto" ad acquistare una versione monca del suddetto gioco, e spendere altri soldi per avere i dlcs. Al danno poi, si aggiunge la beffa, mi riferisco alla messa in commercio delle versioni game of the year, o definitive, che contengono i vari dlcs precedentemente rilasciati, a volte ad un prezzo uguale se non inferiore al prezzo di lancio del gioco, facendo storcere il naso agli early adopters e non solo. Analizzando la situazione, quello che ne emerge è un quadro complesso ma allo stesso tempo di lettura abbastanza chiara: raramente i dlcs vengono utilizzati con lo scopo di offrire semplicemente un contenuto aggiuntivo all'utente, mentre sono ormai diventati un nuovo mezzo per far aumentare le entrate dei produttori. Non c'è nulla di sbagliato nel cercare nuovi metodi di guadagno, ma siamo certi che non esista un modo migliore per gestire l'elemento DLC? Vi invitiamo come sempre a partecipare offrendo il vostro prezioso punto di vista, e vi ricordiamo che il confronto va sempre mantenuto su toni civili. Testi scritti da Kieriko per Go!PSP.it La riproduzione degli stessi, senza il consenso dell'autore, è severamente vietata al di fuori di GbaRL.it e Go!PSP.it. ![]() |
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Messaggi: 4,592 Iscritto il: Mon 12 October 2009 - 13:32 Utente Nr.: 29 ![]() Alexander_Doom2 ![]() Feedback: 0 (0%) ![]() |
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#2
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Letto tutto d'un fiato e dico: ci sono DLC e DLC, o meglio espansioni. Perché Capcom mi fa girare gli ingranaggi pensando che in diversi suoi giochi, come Street Fighter X Tekken, ci sono già i DLC sul disco ma per utilizzarli devo acquistarli a prezzi fuori dal normale. Oppure giochi che se non acquisti il season pass, hanno veramente poco senso o la loro durata è nettamente inferiore, come Driveclub. Senza il season pass, 2 giorni e l'avrei mollato perché avrei finito già tutto. Senza contare quell'infinità di giochi che hanno DLC inutili, come costumi ecc. ecc., ma che se stai a sommarli superano delle cifre assurde (vero DoA5 o Evolve?). Poi ci sono le espansioni che sono casi più unici che rari. Facciamo un esempio: Maggio 2014, esce Wolfenstein: The New Order, gioco fatto bello e finito. Un anno dopo annunciano un'espansione, addirittura stand alone, che si rivela essere un prequel del gioco ad un prezzo molto contenuto e parlo di Wolfenstein: The Old Blood, venduto a €19.99. Oppure Rage: dopo non ricordo quanti mesi, o forse anni, uscì un'espansione che aggiungeva qualcosa alla trama principale ad un prezzo irrisorio: €4.99. O anche i DLC di GTA IV, giusto per citarne un altro. QUESTE sono espansioni che hanno senso e ti spingono anche a sborsare ulteriori soldi per il medesimo gioco. Non prese per i fondelli di DLC/espansioni che vengono annunciate prima ancora che il gioco esca che potevano includere tranquillamente nel gioco finale. Ma d'altronde, cosa possiamo pretendere? Se ci sono persone disposte a spendere €15 per espansioni che contengono 2 mappe e un'arma, è ovvio che le software house ne approfittino. Personalmente acquisto DLC se il gioco in questione mi è piaciuto a tal punto da spingermi a sborsare ulteriori soldi, soprattutto se li trovo scontati. Di recente, l'unico acquisto di DLC che ho fatto con piacere è stato proprio il season pass di Driveclub. Tenendo conto che ho avuto la fortuna che questo gioco mi è stato regalato, e quindi non avevo speso un soldo, ho acquistato il season pass con ulteriore piacere dato che di fatto, erano gli unici veri soldi che avevo speso per questo titolo. Oppure attendo pure le GOTY/Complete edition per risparmiare ^^ ![]() |
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