Fonte: gamemag.it

In teoria, secondo uno studio americano, si vuole dimostrare come il gameplay di alcuni giochi spinga il giocatore a procedere inanellando delle scelte morali che cambiano il corso della storia, le quali potrebbero portare ad una maggiore consapevolezza nel giocatore che ne subirebbe le conseguenze...nella pratica lascio giudicare voi sull'effettiva rilevanza dello studio in questione.

Il mio parere riguardo la violenza nei videogiochi è che non si dovrebbe valutare altro che la persona che viene messa di fronte al gioco, che rispetto ad altri tipi di intrattenimento offre una cosa che non dovrebbe essere sottovalutata, l'interattività, la quale va a toccare la mente ed i ragionamenti di una persona, quindi è difficile prevedere che effetto potrebbe potenzialmente suscitare...se metti un bambino o una persona incapace di ragionare e senza una guida, davanti ad un gioco come ad esempio GTA, essa affronterà il gioco in maniera superficiale con tutto ciò che ne potrebbe conseguire...ma anche no, perchè probabilmente lo prenderà solo come una sorta di sport digitale e finita li...invece una persona che legalmente ha l'età per giocarlo dovrebbe avere in teoria tutti i mezzi per valutare ciò che sta facendo, e soprattutto dove lo sta facendo (un gioco), ma potrebbe anche avere problemi che non sono mai venuti a galla...l'unica cosa che si dovrebbe fare, è applicare leggi e buon senso che in questo mondo esistono già, e cercare di fare in modo che il gioco giusto vada nelle mani giuste, rassegnandosi al fatto che nel mondo non tutto è prevedibile o prevenibile a meno che non si decida di vivere tutti in catene.