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[RECENSIONE] [PS Vita] Killzone: Mercenary
rdaelmito

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Messaggio #1 messaggio Sunday 8 September 2013 - 11:07


Introduzione


Killzone è ad oggi uno dei marchi di fabbrica delle console Sony, nonché un FPS (sparatutto in prima persona) apprezzatto in tutto il mondo. La saga è nata nel 2004 su PS2, proseguita su PS3 con due capitoli pubblicati rispettivamente nel 2009 e nel 2011, senza dimenticare la visita su PSP con un gioco in realtà atipico per la serie (visuale isometrica e non più in prima persona) ma comunque di buona fattura.

La Software House dietro tutto ciò è Guerrilla Games, studio first-party di Sony Computer Entertainment. A seguito di una ristrutturazione interna, nel 2012 Sony unisce il team di Cambridge Studio con quello di Guerrilla Games, dando vita a Guerrilla Cambridge. Seppur non si possa assolutamente dire che sia alla sua prima esperienza, sulla carta l'esordio del "nuovo" studio avviene proprio in questi giorni con l'atteso Killzone: Mercenary per PS Vita. "Atteso" perché la piccola di casa Sony non vive certo un periodo brillante rispetto alla concorrenza e si sente senz'altro la necessità di giochi di qualità.


Killzone in pillole




Il fulcro di tutta la saga è la guerra tra gli Helghast e l'esercito ISA (Interplanetary Strategic Alliance).

Durante il periodo di colonizzazione spaziale da parte degli umani un gruppo di dissidenti, gli Helghast, decide di stabilirsi sul pianeta Helghan. Questo pianeta non fornisce affatto le migliori condizioni di vita per l'uomo e i discendenti dei primi coloni con il tempo adattano il loro corpo alla nuova atmosfera, diventando più forti e resistenti. Dimenticati da tutto e da tutti, gli Helghast iniziano a provare profondo odio verso i terrestri, tanto da dare il via alla prima guerra di Helghan, dalla quale usciranno sconfitti. Nonostante le numerose guerre civili, un carismatico leader riporta l'ordine su Helghan e una volta ricostruito l'esercito viene sferrato un attacco verso l'avamposto coloniale più vicino, il pianeta Vekta. Da qui nasce una nuova e sanguinosa guerra che porterà l'ISA sul pianeta Helghan nel tentativo di fermare i potenti e brutali assalti degli Helghast.


Killzone: Mercenary


A differenza di Killzone: Liberation su PSP, da considerarsi a tutti gli effetti un sequel di Killzone / un prequel di Killzone 2, la storia di Killzone: Mercenary si svolge parallelamente a quella di Killzone 2 (e quindi occhio a qualche piccolo spoiler per chi non ha giocato la trilogia su home console). Per rendere ancora più marcato il distacco dalla storia principale, il giocatore ora non impersona un soldato ISA, bensì il mercenario Arran Denner, arruolato dalla compagnia militare privata Phantom Talon Corp che fornisce i suoi servizi al miglior offerente.
La trama non è certo il massimo della fantasia, ma si rivela fluida e c'è anche spazio per qualche piccolo colpo di scena.



In single player sono presenti soltanto nove missioni, a seconda del livello di difficoltà è possibile completare il gioco tra le 5 le 8 ore. In un primo momento l'amaro in bocca è tanto, ma l'esperienza in singolo non può considerarsi conclusa dopo un solo playthrough, come si vedrà più avanti.

Grande spazio viene dato al multiplayer, un'esperienza che se da un lato farà la gioia della massa, dall'altro farà storcere il naso ai puristi del gioco in solitaria. Killzone: Mercenary è infatti pensato con un'ampia componente "sociale", tanto che al day-one è stata subito resa disponibile una patch per migliorare l'esperienza di gioco e correggere diversi bug. La patch pesa ben 1GB, attenzione dunque allo spazio libero nella vostra memory card.


Gameplay


Killzone: Mercenary è un classico FPS, dunque visuale in prima persona e sparatorie dietro ogni angolo. C'è però un'importante differenza rispetto la saga principale, dove lo scontro diretto è (quasi) l'unica opzione, costretti di norma da un percorso chiuso e poco incline all'esplorazione. Gli ampi spazi del mondo bellico e i diversi percorsi disponibili in Killzone: Mercenary permettono di scegliere un approccio più tattico, di tipo stealth. In molte sezioni di gioco, a patto di avere pazienza e il giusto equipaggiamento, è possibile passare da una zona all'altra mantenendo un basso profilo, evitando eventuali conflitti con i nemici. Occorre comunque molta attenzione, indipendentemente dall'approccio scelto l'esercito nemico non mancherà di chiamare numerosi rinforzi non appena sarete stati individuati. Si rischia così di essere schiacciati in un angolo, complice una buona intelligenza artificiale, ben lontana dall'essere perfetta, ma molto tenace, che farà dell'assalto in coppia e dell'ampio uso di granate il proprio cavallo di battaglia per stanarvi dal vostro riparo.



I comandi sono ben ottimizzati e l'uso del touch screen è funzionale e per nulla forzato. Lo schermo tattile è usato principalmente durante il combattimento corpo a corpo, dove bisogna essere rapidi nel tracciare la traiettoria del colpo. Al di fuori della battaglia, il touch screen è essenziale durante l'hacker di porte chiuse e computer, hacker da portare a termine entro un certo limite di tempo e, almeno nelle prime occasioni (poi ci si abitua), con un meccanismo non del tutto intuitivo. Per il resto i comandi touch disponibili sono semplici scorciatoie dei rispettivi pulsanti fisici: userete molto i pulsanti virtuali per il cambio rapido dell'arma (decisamente intuitivi ed imemdiati da raggiungere con il pollice destro), al contrario preferirete usare il tasto triangolo per avviare qualsivoglia azione dato che il corrispondente comando touch appare al centro dello schermo, difficile da raggiungere senza staccare una mano dalla console. Il touchpad posteriore è per lo più superfluo: lo si può usare per lo scatto, ma il relativo pulsante (il tasto cerchio) risulta molto più comodo, al contrario trova un senso se si usa un fucile di precisione, basta far scorrere il dito verso l'alto / verso il basso per regolare l'ingradimento del mirino.



Come suggerisce il titolo, da buoni mercenari si avrà la costante esigenza di guadagnare soldi al fine di poter migliore il proprio arsenale. L'equipaggiamento standard è decisamente scarno e i prezzi del Mercato Nero (al quale si può accedere in molti punti anche durante la campagna single player) non sono propriamente bassi. Per fortuna le occasioni di guadagno non mancano: la fonte principale del proprio sostegno finanziario è ovviamente lo scontro diretto con i nemici (colpi alla testa, corpo a corpo, interrogatori ecc.), ma tutto fa cassa, dal raccogliere munizioni all'hackerare i sistemi informatici, dal liberare prigionieri al distruggere telecamere di sorveglianza. Se l'equipaggiamento iniziale scarseggia, al contrario il Mercato Nero è molto ben fornito, con diverse corazze, armi di lunga data per la serie ed altre completamente inedite come il sistema Van Guard, droni che possono essere equipaggiati con le più disparate tecnologie, dai proiettili elettrificati ai sonar disturbatori di frequenze agli attacchi aerei. Non è oro tutto quel che luccica: questi droni sono molto versatili, ma spesso sono fragili, hanno poca autonomia e un lungo tempo di ricarica tra un uso e l'altro, vanno dunque usati con saggezza.



Si diceva di una campagna in single player obiettivamente corta. Vero, ma ogni missione una volta completata è rigiocabile scegliendo tre diversi contratti: Precisione, Infiltrazione, Demolizione. Potrebbe sembrare la solita solfa per allungare la durata di gioco, ad un'analisi più profonda però lo sbadiglio da noia non è per nulla scontato. Queste tre modalità portano il giocatore a reinventare il suo approccio alle missioni, fornendo ogni volta una diversa esperienza di gioco, e prevedono vari obiettivi da raggiungere secondo la tipologia del contratto: se si sceglie Precisione potremmo dover eliminare tot nemici con un colpo alla testa, sotto Infiltrazione è facile che gli obiettivi prevedano di non essere scoperti, in Demolizione avremo più libertà di fuoco e probabilmente saremo costantemente faccia a faccia con i nemici. Aggiungete infine una vasta raccolta di medaglie / obiettivi da ottenere e il single player di Killzone: Mercenary sarà parecchio lungo. Proprio il sistema delle medaglie poteva magari essere ridimensionato, questo sì che potrebbe essere parecchio noioso da completare: ad esempio, giocando a difficoltà Veterano (la più alta) non si sbloccano le medaglie delle due difficoltà inferiori, scelta che raramente si vede in un videogioco.



Il gioco in multiplayer è probabilmente il migliore visto fino ad oggi su PS Vita. Tre sono le modalità, a cui possono partecipare un massimo di 8 giocatori: Mercenari, Guerrilla, Zona di Guerra.
Mercenari è il classico uno contro tutti e c'è veramente poco da dire: una volta scesi sul campo l'obiettivo è quello di effettuare il maggior numero di uccisioni, entro un tempo standard di 10 minuti.
Guerrilla è l'ancor più classico squadra vs squadra: due gruppi (da massimo 4 giocatori), vince chi arriva primo a 40 uccisioni o chi ne ha effettuate di più alla fine del tempo limite.
Zona di Guerra si contraddistingue per un approccio a "obiettivi": anche qui sono presenti due squadre che devono affrontare nell'arco della partita cinque differenti missioni, alla fine vincerà la squadra con il punteggio più alto, derivato dalla somma dei punteggi delle varie missioni.





Quello che convince del multiplayer è la frenesia di gioco. Non ci sono caricamenti o tempi di attesa tra una morte e l'altra, quando si viene (sfortunatamente) eliminati si rientra subito in gioco. Inoltre la connessione è abbastanza stabile, in fase di recensione ci sono stati problemi solo con la modalità Mercenari a causa dell'host (il giocatore che ha dato il via al gioco) che si scollegava, di certo non qualcosa da imputare ai server.
Non piace al contrario un certo sbilanciamento nell'equipaggiamento a disposizione. Ogni corazza, ogni arma deve prima essere acquistata e solo dopo è disponibile all'uso. Nonostante il Mercato Nero sia indipendente da single e multi player - ovvero, una volta acquistato l'equipaggiamento si può usare in entrambe le modalità - chi inizia a giocare a Killzone: Mercenary non ha denaro a sufficienza per migliorare il proprio armamento, mentre i veterani del gioco usano corazze robuste e armi molto potenti. Ne risulta che o si completa prima la campagna single player così da avere un buon punto di partenza sia di denaro che di armi oppure i primi round in multiplayer saranno estremamente frustranti.
Il proprio grado aumenta con l'aumentare dei guadagni ed è inoltre segnalato dalle Carte Prodezza. Quando inizierete a giocare (anche in single player) vi verrà assegnata una carta e ogni 24h questa potrà cambiare negativamente o positivamente in base alle vostre statistiche di gioco. Si va dal due all'asso, per i classici quattro semi di un mazzo di carte francesi (picche, cuori, fiori, quadri) che stanno ad indicare il vostro tipo di arma preferito. Ogni nemico eliminato in multiplayer lascerà a terra la propria carta, se raccolta verrà aggiunta al proprio mazzo. Un mazzo sempre più completo aiuterà ad aumentare il valore della propria Carte Prodezza.
Ricordate: per giocare online è da subito necessario scaricare una patch dal peso di circa 1GB.


Realizzazione tecnica


Il punto di forza di Killzone: Mercenary. Né più, né meno, la migliore grafica vista fin'ora su PS Vita. Molto pulita, molto dettagliata, tanti effetti di luce, ottimi modelli poligonali dei personaggi con movimenti realistici, splendidi panorami incredibilmente profondi come prospettiva. Insomma, gli aggettivi si sprecano e c'è veramente poco da aggiungere se non i meritati complimenti all'ottimo lavoro svolto da Guerrilla Cambridge.
Il level design è superbo per un FPS che su home console ha sempre sofferto di percorsi ben inquadrati. In Killzone: Mercenary sono presenti ampie mappe che permettono sempre di scegliere approcci alternativi. Non poteva essere altrimenti, vista l'impostazione a contratti della campagna single player.







Il doppiaggio, italiano sia nelle voci che nei testi, è di buona fattura. Anche la colonna sonora appare adeguata, ma di certo non lascia ricordi nel giocatore.


Conclusioni


Killzone: Mercenary è senza dubbio il miglior FPS ad oggi disponibile su PS Vita. Una grafica fantastica ed un comparto multiplayer degno di nota si scontrano però con una campagna single player non proprio esaltante, colpa anche della sua breve durata. Se è vero che l'introduzione dei contratti favorisce la ripetuta esplorazione dei livelli di gioco, non è detto che tutti abbiano interesse a ripetere più volte le stesse missioni. È comunque un titolo da avere nella propria collezione, anche soltanto per la dimostrazione di forza bruta dell'hardware di PS Vita.


Pro
+ Il miglior FPS per PS Vita
+ Grafica superba
+ Ottimi controlli
+ Vasto arsenale a disposizione
+ Ampie mappe rigiocabili per scoprire diversi stili di approccio
+ Multiplayer frenetico


Contro
- Campagna single player eccessivamente corta
- La rigiocabilità delle missioni può risultare noiosa
- Multiplayer inizialmente sbilanciato nell'equipaggiamento
- Troppe medaglie di gioco spesso ridondanti


VOTO FINALE:


Recensione scritta da rdaelmito per Go!PSP.it.
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